INTERVISTA A JACOPO COGHE
L’impegno per la libertà educativa delle famiglie è uno dei capisaldi dell’azione di Pro Vita & Famiglia, la onlus che da anni si batte in favore non solo della vita, ma anche – appunto – per la tutela della famiglia formata da un uomo e una donna e, di conseguenza, per difendere i bambini da un sempre più incisivo indottrinamento di stampo Lgbtqia+.
L’associazione da molti anni si occupa anche di denunciare le centinaia di progetti ispirati all’ideologia “gender” nelle scuole di ogni ordine e grado (anche con un corposo dossier in merito) e negli ultimi mesi sta conducendo una serrata battaglia per arginare le derive della cosiddetta Carriera Alias. Abbiamo intervistato in merito il portavoce di Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe.
Coghe, innanzitutto cosa è la Carriera Alias?
Esistono dei rischi per i ragazzi?
«Qualche giorno fa abbiamo inoltrato oltre 150 diffide ad altrettante scuole che hanno adottato la Carriera Alias, chiedendo ai dirigenti scolastici di disapplicarla e annullarla. La nostra non è una battaglia ideologica, ma di civiltà e di legalità, ecco perché già molte scuole hanno dato un riscontro positivo alla nostra diffida».
Quante e cosa vi hanno risposto?
«Almeno una decina di scuole ci hanno risposto via pec di voler annullarla e altrettante di aver indetto un Consiglio di Istituto per discuterne e procedere alla disapplicazione. Questo in molte regioni d’Italia, già almeno la metà».
Cosa vi aspettate?
«Siamo fiduciosi che presidi e docenti aprano gli occhi e capiscano, una volta per tutte, che la Carriera Alias è dannosa, illegale e inutile perché non è la strada giusta – ma anzi, quella peggiore possibile – per stare accanto ai giovani fragili o che vivono momenti complessi. In più abbiamo chiesto un intervento diretto del ministro dell’Istruzione Valditara e anche su questo aspetto siamo fiduciosi che possa fare chiarezza e far rispettare la legge».
Firma subito questa petizione:
Basta confondere l’identità sessuale di bambini e adolescenti con corsi e attività ideologiche nelle scuole, con la “carriera alias” e i “bagni neutri”. Il Governo e il Parlamento devono intervenire per bloccare questo bombardamento e aumentare gli strumenti per difendere la libertà educativa della famiglia.
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