Ultimi libri di Mons. Georg Gänswein: coincidenze?
Ho informazioni attendibili circa il fatto che il file di stampa del libro del libro “Nient’altro che la verità” stia frullando nel sottobosco della rete libero e felice come un colibrì: chat, gruppi Telegram, email.
C’è un precedente che riguarda il libro “Dal profondo del nostro cuore”, scritto da Robert Sarah con Joseph Ratzinger-Benedetto XVI ed edito da Cantagalli: da chat di università vaticane arrivò a diversi quotidiani e siti, come ad esempio Le Formiche, che furono fra i primissimi a darne conto. Le polemiche furono roventi.
Fu l’infortunio del libro a doppia firma Sarah-Ratzinger alla base della riduzione di Mons. Gänswein alla dimensione contemplativa della sua prefettura da parte di papa Francesco.
Se non fu la causa principale, ne fu però il pretesto o per lo meno uno degli addebiti principali, perché egli come segretario personale di Benedetto XVI e prefetto della Casa Pontificia è al centro di queste cose, e molte altre ben più importanti.
In entrambi i casi Gänswein è stato convocato e, dicono le malelingue, misericordiosamente rampognato. A seguito del primo fu messo alla porta, o meglio in una sorta di limbo: un prefetto dimezzato, non operativo.
Nel secondo che porta sempre una doppia firma, la sua e di Saverio Gaeta, vedremo dove sarà spedito, se ad Urbisaglia o appunto a Gaeta. Difficilmente l’offesa non verrà lavata con acqua benedetta.
In entrambi i casi (il primo, uscito durante il sinodo amazzonico, fu l’estrema difesa del celibato sacerdotale, il secondo prometteva rivelazioni su ciò che accade davvero in Vaticano) l’uscita del libro ha causato nervosismo e imbarazzo nella Casa Madre.
In entrambi i casi il file di stampa – l’impaginato senza la copertina – sfuggì al controllo dei rispettivi editori. Non stiamo parlando degli ultimi arrivati: si tratta di Piemme e Cantagalli.
Il fatto che ciò costituisca una violazione dei diritti commerciali sull’opera è insieme oggettivo e relativo: risalire alla fonte è arduo, perseguire tutti i diffusori impossibile.
Che a ciò corrisponda un danno economico o pubblicità gratuita – il proibito ha sempre un certo appeal, si veda il caso del libro di Roberto Speranza ben ricostruito da Angelo Guizzardi – è relativo, o quanto meno discutibile.
È pacifico che editori di questo livello difficilmente farebbero scientemente “operazioni sporche” di questo tipo: ammesso e non concesso che ne ricavino qualcosa in termini di visibilità, subirebbero un danno reputazionale molto superiore al beneficio immediato.
Ma, per una singolare combinazione di eventi avversi, le opere in questione sono integralmente trapelate in formato digitale.
Sono stato testimone diretto del tentativo di un importante istituto vaticano di ritirare dal commercio un’opera, molto importante e unica nel suo genere, dall’istituto stesso promossa e pagata, giusto pochi mesi prima dell’“incidente” Ratzinger-Sarah.
Probabilmente, questi incidenti sono molto più frequenti di quanto pensiamo e soprattutto veniamo a conoscenza.
Fare congetture di qualsiasi genere è rischioso, forse persino ingiusto: tutte le situazioni ambigue si espongono ad interpretazioni controverse, a volte anche opposte, e si corre il pericolo di fare torti molto gravi a persone e cose.
Dobbiamo accontentarci dei fatti. Come dice un personaggio del film The Counselor, scritto da Cormac McCarthy, “i miei clienti non credono alle coincidenze: ne hanno sentito parlare, ma non ne hanno mai vista una”.
Mastro Titta
Aiutate Stilum Curiae
IBAN
IT79N0200805319000400690898
BIC/SWIFT
UNCRITM1E35