Pregando per un "miracolo" al prossimo "conclave"
di un'Anima Mariana
“Dobbiamo tutti pregare per un miracolo!” Sarà questo l'appello urgente rivolto ai fedeli cattolici fra poco, quando il conclave per eleggere il successore di Francesco comincerà. “Abbiamo tutti bisogno di pregare il Rosario e chiedere a Dio di fornirci un vero miracolo al prossimo conclave: un papa fedele, umile, santo e tradizionale!”
Sì, questo è ciò che accadrà in un futuro non troppo lontano: “Papa Francesco” o 1) morirà, o 2) si dimetterà, lasciando i 132 uomini che attualmente si dichiarano “cardinali elettori” – 83 nominati da Jorge Mario Bergoglio – per eleggere il Successore di Francesco. E proprio al momento giusto, a noi cattolici che stiamo cercando di essere fedeli nonostante tutta la follia attuale verrà detto dai fedeli influenzatori cattolici che spetta a noi a pregare, digiunare e fare tutte le cose giuste affinché lo Spirito Santo operi un “ miracolo” e fornisci alla Chiesa un papa che “ribalta le carte in tavola” e disfa tutte le cose cattive che Francesco ha fatto.
Niente è impossibile per Dio, giusto? Soprattutto il "Dio delle sorprese".
Tuttavia, il difetto logico in questo pensiero ben intenzionato, ma gravemente imperfetto, è la premessa che lo Spirito Santo sarebbe ovunque vicino a un raduno di uomini che indossano abiti rossi che include 83 incaricati bergogliani. La validità dello status di questi cardinali bergogliani come elettori papali è altamente sospetta, ed è giunto il momento che qualcuno abbia il coraggio di parlare apertamente di questo grande elefante scarlatto nella Cappella.
Ecco cosa i leader cattolici che ne conoscono l'interno hanno ritenuto inopportuno far sapere ai "piccoli" nei banchi: a causa delle numerose irregolarità nel conclave del 2013 che ha eletto Jorge Mario Bergoglio al Soglio di Pietro, le norme della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis che regolano l'elezione del Romano Pontefice sono state violate. Tralasciando altre accuse di voti acquistati e di scrutinio architettati dalla mafia San Gallo, Elisabetta Piqué ha reso la questione abbastanza semplice: ha discusso del fatto apertamente noto che il 13 marzo 2013 l'elezione di Bergoglio è avvenuta durante un quinto scrutinio irregolare (il terzo scrutinio della sessione pomeridiana, in cui si terranno solo due scrutini a norma dell'UDG). Già nel 2014 anche Antonio Socci ha confermato questa resa dei fatti in Non è Francesco. Si tratta di giornalisti vaticanisti rispettabili e autorevoli, e i loro resoconti non sono mai stati pubblicamente messi in discussione da nessuno che fosse presente. Sembra altamente probabile che quanto riportato sia vero.
Se si è svolta una votazione supplementare in violazione delle norme (si noti che questa è una questione di fatto, o è avvenuta o non è avvenuta), allora l'elezione è proprio per tale motivo nulla, senza necessità di una dichiarazione sulla questione:
76. “Se l'elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, l'elezione è per ciò stesso nulla e invalida, senza che intervenga alcuna dichiarazione in proposito e, quindi, essa non conferisce alcun diritto alla persona eletta.” – Universi Dominici Gregis n. 76.
Ma se Jorge Bergoglio non ha ricevuto il diritto di salire al Soglio di Pietro, allora non ha ricevuto il diritto di fare candidature al Collegio cardinalizio, e questo significa che un conclave composto da 83 “vescovi vestiti di rosso” avrà la stessa misura di validità del “vescovo vestito di bianco” che li ha nominati. Il conclave irregolare del 2013 può generare solo futuri conclavi irregolari.
Questa domanda è ovviamente destinata a generare polemiche. Si avvicina sempre più il giorno in cui i cattolici dovranno decidere se accettare o meno l'autorità di un conclave che si riunisce per eleggere il successore di Francesco. Ma questa domanda deve essere decisa prima dell'evento, perché qualsiasi elezione da parte di un conclave irregolare sarà “per ciò stesso nulla”, non conferendo alcun diritto all'eletto.
Anche l'apparente “miracolo” di eleggere il prelato più tradizionale immaginabile non farà che generare un altro “vescovo vestito di bianco” nella linea antipapale bergogliana.
Man mano che il finto conclave si avvicina, il problema diventerà solo più difficile da affrontare con calma e chiarezza, non più facile. E quindi è opportuno che i prelati cattolici esprimano la loro opinione su questo argomento prima piuttosto che dopo.
I fedeli cattolici meritano di meglio che sentirsi dire di pregare i loro rosari per l'elezione di un “buon” antipapa.
Che cosa hanno da dire le Eminenze e i Monsignori che seguono Stilum Curiae? Qualcuno può parlarci con parresia sinodale?
Un'Anima Mariana