Mi ha sempre suscitato perplessità il fatto che persone religiose, specialmente quelle cattoliche, con alle spalle un’istituzione che per secoli ha stabilito ciò che si deve pensare, dire, scrivere e fare, con sopra il collo la spada di Damocle dell’inferno, si rifacciano alla democrazia il cui fondamento è la libertà di pensiero e di espressione, quindi di azione; in altri termini, persone che fan parte di un’istituzione assolutista che si crucciano per gli esiti della democrazia, ritenendo violata quest’ultima da coloro che la applicano per esternare e praticare liberamente (nel bene e nel male) il proprio pensiero.
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Mi diceva l’altro giorno un conoscente che, secondo lui, dopo duemila anni è in atto un’auto de-clericalizzazione della Chiesa in favore della laicità.
Mi diceva che seppure i laici fanno parte della Chiesa, sono sempre stati in subordine rispetto ai chierici, i quali hanno esercitato sulle anime laiche un potere ritenuto incontestabile pena la condanna e la scomunica, e reso ancor più pesante dal solidificarsi dell’Istituzione ecclesiastica in possedimenti e maneggio di ricchezza, un’eccesso secolaristico, infarcito di diatribe e scandali, che pian piano ha portato ad una non credibilità e perciò ad un distacco e a una ribellione più o meno coscienti da parte delle masse … democratiche, facendo così il gioco della sovversione progressista. E concludeva questa prima parte affermando che questo processo, inaudito e inaudibile dai conservatori solidificati nell’Istituzione, non può darsi senza un crisi di vastissime proporzioni.
A proposito del Vetus Ordo, notava poi come il medesimo fosse diventato, ovviamente non di per se stesso, “produttore” di persone rigide e asociali, del tutto aliene, almeno nel modo di esprimersi, dal precetto evangelico indubbiamente più sconvolgente di tutti i tempi per la logica umana: amare i propri nemici. Egli affermava che il Vetus Ordo è talmente eminente e sublime da costituire un pericolo per chi ci si attacchi in maniera morbosa, nella dimenticanza totale, ed esiziale, che Essa è la riattualizzazione incruenta del più alto Sacrificio, culminante, appunto, nell’atto d’amore verso i nemici sigillato dalla richiesta di perdono per essi.
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Insomma, un bel caos: abbiamo cattolici democratici, cattolici assolutisti e cattolici ormai solo di nome ai quali quello che dice l’Istituzione gli entra da un orecchio e gli esce dall’altro.
Il signor Agostino sembra rappresentare un’improbabilissima commistione tra il cattolico democratico ed il cattolico assolutista che invoca “un Dio vendicatore”.
Resta da risolvere l’irrisolvibile enigma della conciliazione fra il Dio della vendetta che stronca i suoi nemici e il Dio della Carità che i propri nemici li ama fino a farsi ammazzare per loro e perdonandoli.
Mi permetto di sospettare che di questi tempi la comprensione del "comandamento nuovo", sigillato dal dirompente " ... MA Io vi dico ... " sia di là da venire.
Le condanne e le scomuniche nella Chiesa venivano applicate solo nei casi in cui la Dottrina (legga Costituzione) veniva negata. Questo accade anche nelle democrazie, anzi, peggio. Nel 2013 il presidente Obama ha fatto licenziare il giornalista Drew Johnson per aver scritto che le politiche obamiane avevano danneggiato la comunirà. Dalema ha denunciato più volte vari giornalisti e pure il bravo e simpatico vignettista/giornalista Giorgio Forattini.
Posso immaginare che adesso stia pensando all’Inquizione. Sono stati pubblicati numerosi libri di storici autorevoli, spesso premiati, che sconfessano questa bufala siderale. Anch’io, nel mio piccolo, dopo aver consultato questi libri ho pubblicato articoli in proposito. Anzi, per non apparire elusivo, guardo di pubblicarne un estratto nel prossimo articolo su SC.
Lei definisce l’inferno “una spada di Damocle”. La risposta all’inferno l’ha data Voltaire, che riporto nell’articolo. Non capisco perché polemizza. È talmente ragionevole e chiara che ogni polemica la trovo pretestuosa. Voltaire considera l’inferno un freno all’idiozia distruttrice insita nell’uomo. Punto. Forse lei pensa che con le leggi e l’educazione si possa vivere in una società equa e pacifica? Poco realista.
Lascio perdere i commenti fatti dal suo conoscente sulla “de-clericalizzazione della Chiesa in favore della laicità”. Non merita nemmeno una risposta, perché si rischia di cadere nel banale più trito.
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