Carissimi StilumCuriali, nei prossimi giorni sarà nelle librerie il volume di memorie di mons. Georg Gänswein, stilato con Saverio Gaeta, per i tipi di Piemme. Da quello che il segretario di Benedetto XVI riporta, Joseph Ratzinger avrebbe sempre considerato papa Bergoglio come suo legittimo successore. Sin dalla prima telefonata, quella che Francesco ha fatto a Benedetto subito dopo il Conclave.
Quando giunse la telefonata Gaenswein passò la cornetta e si allontanò. Non poté ascoltare le parole di Francesco ma l’altro segretario don Alfred sentì la risposta di Benedetto: «La ringrazio, Santo Padre, perché́ ha pensato a me. Io le prometto fin da subito la mia obbedienza. Io prometto la mia preghiera per lei!».
Secondo Gaenswein, per Benedetto era stato sufficiente chiarire che, pur nell’originalità̀ della situazione del momento, il prescelto dai cardinali sarebbe stato senza dubbio alcuno il 266° Pontefice. E sempre secondo Gaenswein, lo avrebbe fatto in anticipo, in diverse occasioni: «Continuate a pregare per me, per la Chiesa, per il futuro Papa» (Udienza generale, 13 febbraio 2013); «Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio, e soprattutto di pregare per i cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo successore dell’apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito» (Udienza generale, 27 febbraio); «Continuerò̀ a esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché́ siate pienamente docili all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui. E tra voi, tra il Collegio cardinalizio, c’è anche il futuro Papa» (Incontro con i cardinali, 28 febbraio).
Ricorda il segretario di Benedetto XVI che in quest’ultima occasione al testo già preparato volle unire una significativa aggiunta a braccio, che non era presente nel messaggio stampato: «al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza e obbedienza».
Gaenswein afferma che questa disponibilità la ribadì successivamente, rivolgendosi a Francesco – negli incontri o per lettera – con l’espressione “Santo Padre”. “E poi ha sempre celebrato la santa Messa, durante la settimana in italiano e la domenica in latino, utilizzando il Messale romano di Paolo VI e pronunciando ovviamente la preghiera eucaristica con l’esplicita menzione della comunione con il Papa regnante, Francesco, come possono testimoniare tutti quelli che hanno concelebrato con lui”.
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