In una sala foderata di libri, dove corre, un saltello più in alto, un podio allungato con su le sedie a trespolo per gli oratori (che sono tre), si presentano, in questa serata di maggio, dei libri importanti per capire la Chiesa in crisi e dove stiamo andando. Seduta e composta è la platea, sistemata a dire il vero in scomode sediole e tanto vicine che i gomiti a volte fanno clac con un “oh, mi scusi” reciproco e un sorriso a denti stretti, tra i tantini presenti ci sono anche io, con la gonna rosa appena uscita dal mio laboratorio di cucito bebabou (ora chiuso momentaneamente) e tutta interessata agli argomenti e taccio però su che cosa mi ha ferita.
Ascoltati gli oratori, mentre sto per fuggir via (non per altro, ma perché l’ora volge alla sera e i doveri di moglie mi attendono), ecco che in fondo alla sala si alza una vecchina. Bianchi, di zucchero a velo ha i capelli, e il sorriso è di bimba rosa. Negli occhi ha il coraggio della innocenza. S’immaginano tra le sue dita le perle del Rosario e la riconosco tra le tante signore, vicine a Dio, che, nel buio delle chiese deserte si ostinano a recitare il Santo Rosario (e io con loro), le “beghine” che il mio primo, adorato padre spirituale mi invitò a guardare con sommo rispetto e gratitudine e io, la sua lezione, non l’ho mai dimenticata.
La dolce vecchina si gira di qua e di là, come a salutare tutti in abbraccio di sguardo. Poi inizia il suo discorso che, un rigo più sotto, andrò a riassumere per come lo ricordo e perdonatemi se la mi memoria sarà a volte stonata. "Care signore e cari signori, lasciate dire anche a me una parola chiara sulla Chiesa e anche se non sono teologa e non sono giornalista e neppure consacrata, ho nel mio zainetto qui una vita intera passata ad amare il mio Gesù. Io non so se il Vaticano II ha fatto male o. bene, se il Papa che abbiamo è legittimo oppure no, se Benedetto lo ha scomunicato. Lascio a voi e agli studiosi il latinorum, a me resta una certezza.
E la certezza è questa: Bergoglio non è cattolico. Per questo non conferma nella fede le sue pecorelle che, come si vede, sono sgomente, divise, stravolte, impaurite e, se veramente cattoliche, perseguitate. E non serve qui ripercorrere tutte le bravate di Bergoglio, fin da quando salutò la folla riunita a San Pietro con quel saluto che ora va per la maggiore anche nelle chiese e declinato in colorite sfumature tutte insopportabili in un mazzo. No, non serve. Bergoglio non è cattolico e i príncipi della Chiesa, i cardinali, i Pastori delle diocesi, i Vescovi, e anche i semplici sacerdoti non possono non saperlo, come lo so io (che non sono niente), io che sono vecchierella e stanca. Ecco ho finito e mi risiedo con gratitudine".
Cadde un silenzio profondo, diverso dal silenzio di prima, ma quando mi voltai per prendere la borsa e guardare la signora, la vecchina non c’era più…
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