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La Fobia/Follia Ecologica dell'Europa, e il Suo Inganno. Marasciulo.

feb 21, 2023

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico del nostro sito, Vitantonio Marasciulo, direttore de Il Borgo di Monopoli, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla follia ecologica che sembra travolgere il nostro continente e il nostro futuro. Buona lettura e diffusione

 

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La fobia ecologica dell’Europa

Dietro c’è l’inganno...

 

Ci siamo. Dopo che il Parlamento Europeo ha sdoganato il cibo degli insetti e l’etichetta del divieto al vino, un altro schiaffo è stato assestato: rottamazione auto diesel, benzina e ibride e nuove auto ad emissione zero di anidride carbonica dal 2035. La notizia è del 15 febbraio scorso. Il nuovo ordinamento si aggiunge alla già nota direttiva della rottamazione degli immobili senza efficientamento energetico con case ad impronta green entro il 2030. Questa Europa - è il caso di affermarlo - non finisce mai di stupire. Va messo sul lettino dello psicologo per essere sottoposta ad una cura di moderazione e di equilibrio che rispetti le peculiarità di ogni Stato membro.

Già le auto. Come è possibile passare fra 12 anni, dai vecchi veicoli, ai nuovi? Trasformare l’oceanico parco degli immobili e renderli green?

C’è un non detto che apre un fronte di ragionevoli sospetti. Siamo sicuri che dietro la fobia ecologica europea, il cui fine è raggiungere nel 2050 la neutralità climatica, ci sia veramente uno sano spirito green? O dobbiamo rottamare, per concussione con l’ecologia e complicità con i massoni… la stessa autorità europea, che predica bene e agisce diversamente. Il riferimento è ai tanti colossi industriali disseminati sul continente che in fatto di inquinamento non sono affatto di riferimento etico.

Dietro al gioco delle tre carte della religione ecologica, ci potrebbe essere l’interesse nascosto, e cioè che dietro il nuovo comunismo europeo della riduzione drastica di auto e di case in proprietà, si nascondesse la segreta intenzione d’avere cittadini controllati e controllabili, grazie a provvedimenti da far passare e passati, come emergenze o come situazioni contingenti eccezionali. Il solito, insomma, cavallo di Troia che inganna il popolo bue con l’emergenza e l’eccezionalità (pandemia docet).

Il piano posto in atto si chiama Great Reset, (Grande Azzeramento), termine che fa riempire le bocche degli oligarchi mondiali del potere finanziario, tecnologico e industriale e del consesso del World Economic Forum (WEF) di Davos, capitanato dal diabolico Klaus Schwab insieme con il resto della truppa presente in Europa e in America; miliardari sfondati, ma sfondati di cervello, bevuto di delirio, che si sono posti l’interesse di ristrutturare tutta l’economia secondo nuove leggi a vantaggio dei soliti noti, così da sradicare l’individuo e controllarlo in maniera particolare.

Ritornando al punto della drastica riduzione delle vecchie macchine, c’è da porsi un interrogativo: come è possibile che per il 2035 si possano produrre tante macchine green e tante colonnine da sostituire l’attuale trasporto su strada?

Ce un’altra riserva da avanzare: come sarà possibile esaudire la Green deal del trasporto elettrico, se le materie prime hanno già sul mercato un prezzo non digeribile e lo sarà ancora più pesante se non proprio impossibile in futuro, disporre cioè di una quantità tale per sostenere il progetto? Se i punti di domanda hanno una ragione d’esistere, si dovrebbe convenire che questa ristrutturazione forzata della società a scapito della stragrande maggioranza, si dimostrerà utile ai soliti massoni oligarchi. C’è un titolo di un saggio a firma di Domenico Airoma e di Antonio Casciano che meglio di tutti fotografa la follia Europea: “Green deal europeo: poca scienza, molta ideologia, troppo dirigismo normativo”. 

 

Un altro aspetto sempre più ingombrante che va rilevato, è che in materia ecologica i governi degli Stati membri sono di fatto sfrattati con il solito trucco delle emergenze e della eccezionalità, la cui disobbedienza è pagata con rigorose sanzioni. Come chiamare questo agire se no col termine di dittatura socialista, camuffata da democrazia, che fa pensare al governo socialista cinese che con esiti eccellenti ha sposato da tempo il capitalismo, da divenire in futuro la prima potenza mondiale, forse lo è già, in cui il popolo cinese ha in mano la bandiera della schiavitù. Lo sarà anche per l’Europa?

Molti italiani ormai sono delusi da Von Der Leyen e compagni. Forse vorranno chiedere alla premier, Giorgia Meloni di non perdere tempo per istituire una Commissione di esperti che studi l’anomalia dei dossier europei e che valuti la possibilità di una Italexit;  o in alternativa, predisponga una incisiva riforma tesa a correggere la follia ecologica europea, dietro cui si nascondono fiumi di denaro che condizionano le scelte per rendere sempre più servi i Paesi membri, soprattutto la prostituta Italia che si troverà ad essere sempre più posta a nudo, espropriata di auto, di immobili e di prodotti enogastronomici. E non solo.

Vitantonio Marasciulo

 

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