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L’Odio della Neo-Chiesa per l’Ostia in Ginocchio. Da San Pietro al Costarica.

gen 07, 2023

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un breve post per portare alla vostra attenzione un comportamento che ormai non appare più casuale. Abbiamo visto che durante le esequie di Benedetto XVI in piazza San Pietro un fedele che voleva ricevere la comunione in ginocchio e in bocca se ne è dovuto andare perché gli è stato negato. Trovate qui la storia e il video.

Ma dal Costarica un amico di Stilum Curiae ci fa avere un video, in cui si vede chiaramente che il Nunzio Apostolico in Costarica, Buon Musarò, fa alzare una fedele che si era inginocchiata per ricevere l’ostia, e poi le apre le mani per non dargliela in bocca.

Lo potete vedere dalle immagini allegate, tratte da un video che purtroppo non riesco a caricare….


 

Ma perché? In realtà, come spiega Federico Catani, non dovrebbero esserci problemi….

…Ebbene, la Memoriale Domini conclude affermando che «la Sede Apostolica esorta veementemente i vescovi, sacerdoti e fedeli a sottomettersi diligentemente alla legge ancora in vigore [ovvero la Comunione in bocca n.d.r.] e un’altra volta confermata, attendendo tanto al giudizio apportato dalla maggior parte dell’Episcopato [all’epoca contrario alla Comunione sulla mano n.d.r.], come alla forma che utilizza il rito attuale della sacra liturgia, come, infine, al bene comune della stessa Chiesa».

Una falla nella diga

Purtroppo, nonostante le buone intenzioni, il documento apre però una falla nella diga, rivelatasi ben presto fatale. Infatti l’istruzione dice pure che, laddove non sia possibile frenare la pratica della Comunione sulla mano, con le dovute condizioni la Santa Sede concederà un indulto, a patto però che venga ribadita nella catechesi la verità dogmatica sull’Eucaristia. Questa deleteria apertura ha fatto sì che a poco a poco, quasi tutte le conferenze episcopali del mondo chiedessero l’indulto, imponendo di fatto il nuovo modo di agire, per puro spirito di conformismo ai tempi. E la Santa Sede ha sempre avallato le richieste dei vescovi. In Italia, ad esempio, per un solo voto di scarto (uno solo!), la Comunione in mano venne introdotta nel luglio del 1989.

La verità

La Comunione in mano, tanto amata dai protestanti, è stata pensata proprio per ridurre il Santissimo Sacramento a mero simbolo, attaccando così il dogma cattolico sull’Eucaristia. E viene persino fondata sul Vangelo. Eppure, come spiega mons. Nicola Bux, «lo “spezzare il pane”, da cui il nome dato alla Messa dagli Atti degli Apostoli, non significa che il Sacramento sia stato dato in mano ai discepoli, ma, come attesa Giovanni (cfr 13,26-27), che fu come il boccone porto da Gesù a Giuda, uso ancora invalso presso gli orientali, che ancora fanno la Comunione imboccando i fedeli. Un boccone di pane intinto non può essere dato in mano, ma solo in bocca». Ma se anche Gesù durante l’Ultima Cena avesse dato il pane e il vino in mano agli Apostoli, bisogna tener presente che questi erano i primi vescovi! Il sacerdote ha le mani consacrate con l’unzione, ed è per questo che è l’unico ad avere il “privilegio” e il grave compito di toccare le specie eucaristiche.

Oltretutto, al contrario di quanto falsamente sostenuto dai novatori, nei casi in cui, nei primi secoli, si riceveva la Comunione in mano, lo si faceva con ogni riguardo e riverenza, spesso senza toccarla direttamente, non come accade adesso. E, come scriveva il passionista p. Enrico Zoffoli, è falso che la prassi della “Comunione sulla lingua” abbia avuto inizio nel secolo IX: documenti incontrovertibili (ignorati o taciuti) dimostrano il contrario. Basti pensare che a Roma, fin dal II secolo, sotto papa s. Sisto I (115-125), ai laici fu proibito persino di toccare i vasi sacri…

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