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Veronica Cireneo. Rosario Mondiale, Timori e Speranze

ott 12, 2022

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Veronica Cireneo offre alla vostra attenzione queste riflessioni ed emozioni legate al Rosario che è stato recitato di recente a livello mondiale. E rivolge una filiale preghiera all'arcivescovo Carlo Maria Viganò. Buona lettura.

Marco Tosatti


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Veronica Cireneo offre alla vostra attenzione queste riflessioni ed emozioni legate al Rosario che è stato recitato di recente a livello mondiale. E rivolge una filiale preghiera all'arcivescovo Carlo Maria Viganò. Buona lettura.


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"Se non è Concreta, non è fede" 

"Il Santo Rosario Mondiale: 

considerazioni, timori e ragioni di speranza" 



Non saprei dire se l'iniziativa "Lettere dal Cielo" relativa alla Magna Questio https://wp.me/p82lzc-97e e quella del "Santo Rosario Mondiale" svoltosi il 7 ottobre in unione a Benedetto XVI https://wp.me/p82lzc-98E, notizie entrambe apparse sul blog Stilum Curiae a distanza di solo pochi giorni l'una dall'altra, abbiano proceduto in maniera autonoma o consequenziale. 

Sta di fatto che la contemporaneità, quasi sovrapposizione, dei due eventi ha fatto intravedere nella duplice circostanza un significativo segno dei tempi. 

 

Appresa la notizia del Rosario Mondiale, immediato e forte è stato il desiderio di parteciparvi e la diretta  https://youtu.be/fOSW7Tp3EcQ delle 22, ora italiana, è stata un'esperienza molto coinvolgente. A tratti straziante e commovente. 


Sì! Molte molle si sono mosse nell'interiorita' del cuore e della mente alla partecipazione di quel Rosario Doloroso, soprattutto a partire dalla seconda decina: "La Flagellazione di Gesù alla colonna", guidata dal sacerdote colombiano padre Ricardo Gómez il quale, mentre offriva al Padre, per la remissione dei nostri peccati, il dolore che Benedetto XVI, insieme ai sacerdoti e i laici a Lui fedeli devono sopportare in questo momento di tribolazione della Chiesa, flagellata dalla confusione, dall'eresia, dalle calunnie e dalle umiliazioni, a fatica ha trattenuto le sue lacrime. E noi, con lui, le nostre. 


Qualche migliaio di persone erano sintonizzate da più parti del mondo, in quel momento. I loro interventi apparivano ed erano tutti sinceramente commossi, composti, solidali, sofferti e straordinariamente condivisibili. I loro commenti hanno sollevato il velo della memoria ricordando cosa significhi essere chiesa: comunità orante dei figli di Dio e di Maria Immacolata, uniti dallo Spirito Santo sull'unica Via indicata dal Verbo del Padre, attraverso la conferma del Papa Suo Vicario, amministratore fedele dei Suoi beni, come da Gesù Stesso stabilito. 


Sono l'ultima a poter dire qualcosa sulla chiesa e mi guardo bene dal dare indicazioni a chicchessia. Mi limiterò dunque a formulare qualche evidenza cominciando dal fatto che una chiesa così caratterizzata nella vita concreta sembra sparita. Non più uniti tra loro, spesso i fedeli si guardano in cagnesco, depositari piuttosto di opinioni personali su ogni tema della fede, che della Parola di Dio, al punto tale da farsi scandalo l' uno per l'altro, anziché esempio reciproco di edificazione. Lo stesso dicasi per i sacerdoti, propagatori di diverse dottrine e magisteri, che trovarne due sulla stessa linea è più difficile che vincere una cinquina al lotto. 


Da cosa dipende questa divisione perpetua e patologica tra cristiani, se non dal fatto che esistano due papi? E a cosa serve cercare l'unità con tutte le religioni del mondo, se la Chiesa cattolica, che se ne fa promotrice, è drasticamente lacerata al suo interno? 

 

"Due papi a Roma non ci possono stare", reciterebbe il popolare adagio, ma la realtà se ne è fatta beffa, superandolo con la fantasia. 

Due papi a Roma ci sono, eccome! Per questo si è parlato spesso della mostruosità di una chiesa bicefala. 

Forse però c'è qualcosa di più chirurgico con cui definire la sensazione che l'innaturale coesistenza di due papi, così opposti tra loro, provoca. 

Se ci sono due papi, ma uno è notoriamente apostata e l'altro, si dice, dimissionario, in realtà anziché due papi, è come se non ce ne fosse nemmeno uno. 

Ecco, sì! È questa la sensazione: che la Chiesa sia stata ghigliottinata! Come nelle migliori rivoluzioni, così è avvenuto anche in quella modernista ecclesiale. 

Vaga ora claudicante questo Corpo Mistico privo di testa. Smembrate sono le sue membra, anziché integra comunità unita all'ombra della Croce:Vessillo fermo del mondo, che tutto ruota e muta. 


Quale dei due è il papa? Molti lo vorrebbero sapere! Saperlo è essenziale, anche e soprattutto, per arginare la deriva di una chiesa che ha perso: la memoria di sé, la propria identità, la funzione e la missione."Ubi Petrus, ivi ecclesiae". E dove non ci fosse Pietro, cosa resterebbe della Chiesa, se non un'impalcatua di cartapesta? 

 

Benedetto XVI lo ripete da anni: "Il Papa è uno", mentre stupisce che Bergoglio, nonostante l'ostentata dichiarazione di continuità tra i due pontificati, la stessa frase non l'abbia mai proferita. "Quale dei due è il papa?" ci si chiede. 

Che se poi l'attuale amministratore Vaticano fosse stato un uomo fedele a Cristo, anziché il Suo supremo sbeffeggiatore, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di porsi una simile domanda. Ma così non è. 

E da tante voci si è alzato il grido contro questa anomalia storica, finché il gruppo di sacerdoti, nato, volenti o nolenti, sull'esempio di Don Alessandro Maria Minutella che, anni fa, prese le distanze dalla "falsa chiesa", così definita da più di una riconosciuta profezia, oggi reclama con forza che si faccia chiarezza sulla Magna Questio. 

Centinaia di milioni di persone hanno diritto di sapere chi è il Papa, per praticare l'abbandono al suo magistero, anziché difendersi da esso come si conviene, di fronte ai manipoltori della fede e delle coscienze. Un altro mondo! 


I sacerdoti del Rosario non li conoscevo, ma nell'occasione si sono apertamente esposti sulla scena del mondo. Cos'è, non hanno più paura? No. Non hanno paura, tranne che del Giudizio di Dio. 

Credo si sia aperta una diga, quella sera. 


Ormai il segreto, che ci siano sacerdoti che celebrano in unione con Bergoglio, ed altri, sempre più numerosi con Benedetto XVI, non può più essere contenuto. 

Il caso è deflagrato. È possibile una ricaduta a valanga. 


Indagare sulla Magna Questio, quindi, è un'operazione che non può più essere rimandata, anche perché le conseguenze di questo ambiguo-doppio papato non riguarda solo l'ambito spirituale, bensì anche il temporale. 

Il rischio del precipizio materiale è dietro l'angolo. Anzi ce lo abbiamo in casa, tra i vicini, i conoscenti, gli amici, i parenti. L'umanità sembra impazzita. Crimini e orrori all'ordine del giorno, caldeggiati dai padroni del mondo, diventano legge nottetempo, come fossero acqua fresca. 

Non c'è autorità mondialmente riconosciuta, che si opponga a questa serie di crimini che gridano vendetta agli occhi di Dio, che quasi per farGli dispetto vengono anzi branditi come fossero vessilli. 

 

E mentre l'aborto, l'eutanasia, il transumanesimo, il gender e la pedofilia mietono vittime su vittime ogni giorno, nel silenzio e nel segreto delle case, delle stanze e dei palazzi, dov'è l' urlo della chiesa? 


Ah, come cambierebbero le cose se ci fosse un papa vero, libero di parlare! Porrebbe di certo un freno a questa demoniaca deriva e chissà quante anime sarebbero risparmiate dalla disperazione terrena ed eterna!? 


Pero' c'è un uomo sulla terra che potrebbe adoperare i propri talenti per la soluzione del caso. Un uomo saggio, intelligente, lungimirante, colto, preparato, dal linguaggio limpido e sofisticato, dalla fede forte. Un uomo che ha incantato le piazze, le masse, anche atee. Un uomo che conosce la storia passata e attuale di Regno e Sacerdozio, meglio di chiunque altro. Un uomo che ha descritto nei dettagli gli orrori della politica e gli orrori della chiesa. Un uomo che sa e afferma che tutto sta avvenendo, perché si stendano i tappeti rossi all'ingresso ufficiale del Maligno nella vita pubblica mondiale. 

Quest'uomo di Dio, Sua Eccellenza Monsignor Carlo Maria Viganò, ha già dichiarato di voler fare chiarezza sulla questione dei due papi, esprimendosi così come riportato alla pagina 257 del volume "Codice Ratzinger" del dottor Andrea Cionci: 

«Occorre far luce sull’abdicazione di Benedetto XVI e sulla questione dei brogli del Conclave del 2013, che prima o poi dovranno dare luogo a un’indagine ufficiale. Se vi dovessero essere prove di irregolarità, il conclave sarebbe nullo, nulla l’elezione di Bergoglio, così come nulle sarebbero tutte le sue nomine, gli atti di governo e di magistero. Un reset che ci riporterebbe provvidenzialmente allo status quo ante, con un Collegio cardinalizio composto solo dai cardinali nominati fino a Benedetto XVI, estromettendone tutti quelli creati dal 2013, notoriamente ultraprogressisti». 

 

Oh, se sono giunte gradite all'udito del cuore queste benedette parole! 

Peraltro, sulla sede impedita sembrerebbe possibile sollevare un’indagine canonica, ai sensi del can. 442 § 2243, in un Concilio Provinciale, come evidenziato in un recente convegno di canonisti  https://www.progettocanonicosederomana.com/?fbclid=IwAR2qQI1F3ihd1GAJslj6kot0awQ7Y2Br_lNXxQNQ24QmwNk5uO_73GwRirk, e che lo stesso Mons. Viganò potrebbe avviare, essendo Egli incardinato nella Diocesi di Roma. 

 

Infine, se si considera la recente dichiarazione di Benedetto XVI: “Io sono impedito” qui di seguito riferita


https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/33413372/dal-libro-di-geremia-il-codice-ratzinger-definitivo-di-benedetto-xvi-io-sono-impedito-.html si comprende che mai come ora i tempi sono maturi per intraprendere questa sacrosanta operazione di chiarezza, che gioverà a molti, senza nuocere ad alcuno essendo la chiarezza la prima forma di carità. 


Non saranno queste mie povere parole a cambiare il corso della storia, ma conoscendo quando Dio ami servirsi degli uomini per compiere i Suoi miracoli, a nome mio e di molti dichiaro apertamente e senza indugi di essere a conoscenza che è proprio da Sua Eccellenza Monsignor CM Viganò, ragione della nostra speranza, che Cielo e terra attendono trepidanti di essere benedetti dal grande passo della Sua straordinaria competenza! 

E a maggior Gloria di Dio, così sia. 


Veronica Cireneo




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