“Vorrei proprio farti felice”; “Il tuo grande amore mi aiuterà a essere forte”; “Pregusto già la gioia di rivederti”. Queste sono alcune frasi contenute nelle tante Lettere che Gianna Beretta e Pietro Molla si sono scambiati nel corso della loro vita insieme: dal breve periodo del fidanzamento, attraversando i primi fervidi anni di matrimonio, con le gioie e le preoccupazioni per i figli, con le sofferenze per i frequenti viaggi di lavoro del marito, con le sollecitudini per le persone vicine e per le comunità, fino alla maturità che a poco a poco prepara il supremo dono di sé di Gianna.
Una storia d’altri tempi quella tra la futura Santa e l’ingegnere Pietro, dirigente di una grande azienda. La storia di un amore infinito che rende eterno anche ciò che per sua natura è destinato a estinguersi. Un amore umano che nella sua concretezza spalanca ad entrambi le porte di un dimensione che vince l’inesorabile scorrere del tempo che consuma l’esistenza e i rapporti.
Nella vita di Gianna e Pietro si palesa la presenza del Verbo che si è fatto carne, la certezza che Dio esiste ed è presente nella vita di ciascuno di noi. Il dono generoso di sé e la gratuità non sono più obblighi e doveri che occorre osservare, a volte con sacrificio e controvoglia, ma un moto spontaneo del cuore che riempie la vita di significato e regala la gioia.
Il dono della fede non è il frutto di una convinzione personale, né di uno slancio emotivo, ma è fare esperienza di Cristo nella nostra vita. Lo scambio epistolare tra la futura Santa e suo marito è un diario di viaggio che racconta la scoperta di Dio, la certezza che Cristo rende nuove tutte le cose ed è l’unica speranza che non delude mai.
Ecco anche il link per leggere estratto (se puoi pubblicare anche questo è una buona cosa)
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