Domande terra-terra sulla rinuncia di Benedetto
Sto seguendo con interesse il dibattito su Stilum Curiae, relativamente alla questione della rinuncia di Benedetto XVI. Non sono un canonista, l’ho sempre scritto e ribadito, quindi non entro nel merito delle diatribe relative al munus e al ministerium; lascio questo compito agli esperti.
Le mie considerazioni sono, diciamo così, molto più “terra-terra” e legate a motivazioni meno canoniche e più pratiche. E allora, pur non avendo mai denigrato il lavoro del collega Andrea Cionci che anzi stimo e considero un valente giornalista d’inchiesta, mi sono spesso posto delle domande.
Forse è il caso di riconoscere con grande onestà intellettuale che, volenti o nolenti, il papa è Francesco e che la sua elezione non è stata affatto un errore dello Spirito Santo. O forse lo fu l’elezione di Giovanni XXIII e di Paolo VI, i papi del Concilio da cui sono iniziati tutti i problemi della Chiesa? Ma poi sono arrivati Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e ciò non vuol dire che dopo questo pontificato decisamente controverso non possa arrivare un grande pontefice come i precedenti. Basta avere fiducia nel Signore e pregare. Forse un giorno capiremo anche perché ci è toccato un papa come Bergoglio.
Americo Mascarucci
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