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Perché Molte Aziende Sosterrebbero Diritti Lgtb (secondo il WEF...). Nobile.

feb 28, 2023

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione queste riflessioni su una tendenza molto di moda nella cultura dominante. Buona lettura e condivisione.

 

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  Perché tante aziende sostengono i diritti lgtb (secondo il WEF)


Il World Economic Forum ha più volte confermato di essere un’organizzazione fondata sulla menzogna. Non esiste soggetto affrontato da Klaus Schwab & Co priva di almeno una bufala velenosa. La più colossale è senz’altro l’emergenza climatica causata dall’uomo. Grazie al sostegno dei maggiori miliardari e giornalisti insipienti, le menzogne si diffondono come tsunami in tutte le tv e giornali del mondo. Non passa giorno, per esempio, che il Tg RAI1 non menzioni l’emergenza climatica. 

Per quanto riguarda i diritti Lgbt le cose vanno un po’ diversamente. Al contrario delle pseudodemocrazie occidentali, gli altri paesi si suddividono tra quelli teocratici e dittatoriali che puniscono l’omosessualità e quelli che rifiutano l’omosessualizzazione dei loro figli, il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la promozione dell’ideologia. Per questi motivi la fabbrica di menzogne schwabiana confeziona l’ennesima bufala. In pratica, vogliono convincere le aziende che promuovendo i diritti omo incrementano i proventi.

Sulla pagina intitolata “Il semplice motivo per cui così tante aziende sostengono i diritti Lgbt”   https://www.weforum.org/agenda/2017/01/why-so-many-businesses-support-lgbt-rights/ tra l’altro, leggiamo: Un rapporto di Out Now stima che l'economia statunitense potrebbe aggiungere altri 9 miliardi di dollari all'anno se le aziende migliorassero la loro capacità di trattenere i talenti LGBT attraverso l'attuazione di politiche inclusive. I paesi in cui tali politiche non esistono stanno perdendo terreno: la Banca Mondiale stima che l'India stia perdendo 32 miliardi di dollari all'anno in termini di produzione economica proprio a causa della diffusa discriminazione nei confronti delle persone LGBT.

In realtà, alla faccia del WEF, l’India ha incrementando i fatturati del 28%, https://www.business-standard.com/article/economy-policy/india-s-online-festive-sales-to-register-28-increase-to-hit-11-8-bn-122090800253_1.html 

Permettetemi di descrivere un fatto che considero abbastanza esplicativo. In un grande magazzino di abbigliamento, i manager hanno pensato di affiggere sulla parete di fronte all’ingresso principale una gigantografia di un bel giovane, diciamo, poco mascolino. Appoggiato all’indietro sul gomito, seduto a gambe larghe e coperto solo con un boxer bianco aderente, col suo sguardo lanciava un inequivocabile messaggio. Più tardi, non oltre le tre settimane dall’inagurazione, la gigantografia è sparita. Molto probabilmente i guadagni con la politica Lgbt, strombazzati da Schwab & Co, sono una chimera. Tra l’altro, le pubblicità gay-friendly di alcune aziende che sono apparse sui media, in giro se ne vedono poche. Aspetteranno tempi più propizi, se arriveranno.

La pagina del WEF, continua con la tecnica del vittimismo: In più della metà dei Paesi del mondo, le persone LGBT non sono protette dalla discriminazione sul posto di lavoro. Le relazioni tra persone dello stesso sesso sono ancora criminalizzate in più di 70 nazioni e, cosa forse più sconfortante di tutte, il 50% degli studenti LGBT negli Stati Uniti e nel Regno Unito continua a subire gravi atti di bullismo a scuola. Di conseguenza, fino a un terzo decide di abbandonare la scuola. Forse non è una coincidenza che il 40% dei giovani senza fissa dimora nelle strade delle principali città statunitensi siano proprio persone LGBT.

A parte i paesi teocratici e totalitari, è vero che i gay sono discriminati? Oltre alle pacchianate mostrate nelle ultime edizione di Sanremo e di Eurofestival, le tv occidentali sono letteralmente invase da omosessuali. Non si trova un solo articolo di giornale dove i gay non sono riveriti, ma si cerca di diffondere notizie false o esagerate sulle aggressioni di dementi contro omosessuali. Film e serie tv promuovono i cosiddetti diritti gay.

Bill Gates ha creato virus per i computer per poter vendere gli antivirus. La Fondazione Bill e Melinda Gates, dopo aver acquistato azioni di nove grandi aziende farmaceutiche per un valore di circa 205 milioni di dollari, crea o approfitta del Covid per vendere i sieri. Dagli anni della rivoluzione sessuale, oltre mezzo secolo, la cosiddetta omofobia era ai minimi storici. È stata necessaria una campagna vittimista, spesso delirante, per imporre l’attuale dittatura gaysta.

L’omofobismo, dunque, è stato creato appositamente per promuovere l’omosessismo nelle scuole e nella società, non certo per i diritti sacrosanti di tutte le minoranze. Tra i grandi personaggi dello spettacolo da perlomeno mezzo secolo non mancano omosessuali dichiarati, e non per questo sono stati boicottati. Hanno fatto milioni, ma non hanno omosessualizzato i bambini e i ragazzi nelle scuole o attraverso le loro canzoni, né tanto meno esigevano di sposarsi. Ancora oggi, nei paesi dove hanno legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, gli omo sposati sono una piccola percentuale. 

Sono convinto che tra i miliardari che promuovono l’omosessismo siano presenti non pochi gay. 

Tim Cook, chief executive officer of Apple, ricordato nella pagina del WEF, ha dichiarato di essere “orgoglioso di essere gay. Considero l’essere gay uno dei più grandi doni che Dio mi ha dato”. Una frase del genere può dirla solo un imbecille o un gay politicizzato. Un po’ come Joe Biden che si dichiara cattolico e promuove leggi anti vita.

Tra i sostenitori dell’ideologia omosessista ci sono sicuramente anche pedofili, miliardari o meno.

Chi ha figli, se non è uno scellerato, non può sostenere un’ideologia che omosessualizza i bambini. Chi non ha figli, come i preti e i papi, se possiede un minimo di dignità non si sognerebbe mai di promuovere qualcosa che violenta l’anima e il corpo di creature innocenti. Non è un caso se gli omosessuali che non hanno dimenticato la dignità e i diritti dei più deboli, non approvano la politica dei lobbisti. 

Chi veramente vuole difendere i diritti dei più deboli, dà la priorità alle creature nel grembo della madre, ai giovanissimi e giovani che vivono gli anni in cui formano la propria identità. 


Agostino Nobile


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